lunedì 17 ottobre 2011

Indignata una sega!


Scusate, cosa mi avete chiesto? Se anch'io, per caso, sono "indignata"? Per vostra norma e regola, un gatto non si indigna per niente: si i-n-c-a-z-z-a. E la sottoscritta, in questi giorni, è incazzata parecchio (come si può vedere dalla foto soavemente scattatami dall'amico Sussi, che non si dovrebbe incazzare perché ci ha il cuoricino tanto malato, ma che invece non gli si sta intorno).

Datemene qualcuno fra le unghiette, di quegli "indignati" che si stanno, in queste ore, divertendo a fare da delatori organizzati con i loro video, le loro paginette "Facebook" di merda, le loro nonviolenze da barilotto e i loro giornali nazisti, come il Repubblika Beobachter. Lasciatemelo per dieci minutini, non di più; ci penso io a fargli passare la voglia di "indignarsi".

Magari, così, l'Oberführerkommandant Von Pietren, dopo avere invocato la legge Reale, proporrà anche di istituire un lager per gatti; magari Der Skalfari-Stürmer inviterà caldamente a denunciare in ogni modo possibile quei maledetti felini, specie se neri; del resto, chi c'è più "black (cat) bloc" di noi? E non provateci nemmeno a riprenderci coi videofonini; siamo troppo più veloci di quelle vostre stupide macchinette. Neanche il tempo di fare "clic" e vi siamo già addosso, e non certamente per fare il pane o le fusa. Al posto dei soliti topi, come "regalino" d'ora in poi vi portiamo un bell'indignato; come coniglio o come verme andrà benissimo.